800 fiorini al comune di Padova per onorare l’imperatore Enrico VII (1312)

Curiosando tra le fonti imperiali dei Regesta Imperii che raccoglie i documenti riguardanti gli imperatori Enrico VII, Ludovico IV, Carlo IV e Federico III conservati negli archivi italiani alla pagina

http://www.regesta-imperii.de/unternehmen/italienprojekt.html 

abbiamo trovato  un documento del 1312

Prodocimo del fu Niclao da Rio della contrada Ponte Corvo, esattore del comune di Padova, riceve 800 fiorini da Pietro Mascarello del fu Alberto Felice del fu Gabriele e Francesco del fu Rolando di Rova, agenti per il comune di Monselice, somma che serve al comune di Padova per onorare l’imperatore Erico VII e che sarà restituita con il dovuto interesse. Il documento è edito in Bortolami/ Caberlin, Liber iurum del comune di Monselice, Nr. 99

L’Italia era un’area centrale di attività per i re e gli imperatori romano-tedeschi, non solo nei re carolingi, ma anche nel tardo Medioevo. Quindi Enrico VII dal 1310 al 1313, Ludovico IV dal 1327 al 1330, Carlo IV conservò più volte negli anni 1330, 1355 e 1368/69 e Federico III. 1436, 1452 e 1468/69 in Italia. Per Enrico VII, questi anni includevano gran parte del suo regno. Lui, che nel 1312 divenne il primo re romano a raggiungere la dignità imperiale da Federico II, intervenne profondamente nella politica dei comuni e della nobiltà del nord Italia. Ludovico IV, a sua volta, conobbe uno dei momenti salienti dei suoi conflitti con la curia con la sua incoronazione imperiale e quella di sua moglie Margherita e il licenziamento papale nel 1328. In seguito ha pianificato diverse volte treni italiani senza essere in grado di eseguirli. Tuttavia, era in costante contatto con i grandi italiani. Anche il nipote di Heinrich, Carlo IV, fu attratto diverse volte in Italia, non solo per la sua dignità imperiale, ma anche per una varietà di interessi politici, tra i quali spicca il ritorno del Papa da Avignone a Roma. Per Federico III. la processione di Roma è stata particolarmente importante per quanto riguarda la sua coalizione ampiamente progettata con il Portogallo e la casa dell’Aragona a Napoli, e per la sua cooperazione con il papato e la curia. Fu l’ultimo imperatore ad essere incoronato a Roma (1452). Allo stesso tempo, si è sposato lì con la figlia reale portoghese Eleonore. Non bisogna dimenticare che Ludwig, Karl e Friedrich indirettamente attraverso il Tirolo, gli Asburgo Friedrich direttamente attraverso Carniola e Gorizia come sovrani, erano vicini di sovrani italiani come Venezia. Solo per questo motivo, le caratteristiche politiche fondamentali di tutti e quattro i periodi di dominio non possono essere spiegate senza l’Italia.

L’Italia non deve essere vista solo dal punto di vista dei sovrani romano-tedeschi; anche la direzione opposta sta diventando sempre più importante: per numerosi sovrani italiani, gli imperatori rappresentavano i supremi signori feudali e la massima autorità di legittimità, poiché erano partiti politici sulla penisola o erano strumentalizzati come tali nel corso del consolidamento della comunicazione agonale. Sempre più importanti sono le interdipendenze a livello europeo della città e della nobiltà italiana, del Regno di Napoli e, ovviamente, dello Stato Pontificio. Gli scoppi di dinastie europee come l’Angiò, il Lussemburgo e l’Aragonese in Italia sono altrettanto elementari.


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