Archivio storico commentato di Monselice (PD) – Home

Inaugurazione archivio storico 18 aprile 2010. Nell'ordine da destra. Gianni Mamprin, Antonella Baraldo, Francesco Lunghi e Flaviano Rossetto

Archivio storico commentato di Monselice (PD)

Breve guida personale, frutto della mia attività nell’archivio di Monselice dal 1990 al 2021
LINK RAPIDI  FONDI O SEZIONI COLLEGATE
in aggiornamento

[ Vai alla scheda specifica delle pergamene… ]  

[ Vai elenco completo documenti antichi… ]

[ Vai schede inventario Stato preunitario…]

[ Vai referati Regno-ditalia-1866-1900 …]

[Vai inventario sesamo 1900-1937 e 1945-1960…]

[ Vai Gabinetto di Lettura… ]

[Catalogo libri antichi in PDF…]

[ Archivio ECA di Monselice…]

[ Documenti su Monselice nell’archivio di PD ..]

Link Utili

[ Archivio di Stato di PD…]

[Archivio di Stato di Venezia…]

Premessa

L’Archivio storico del Comune di Monselice custodisce i documenti d’archivio, di proprietà comunale, compresi tra il 1204 e il 1960. La parte più antica dell’archivio comunale è andata perduta quasi sicuramente a causa di un incendio avvenuto nel 1510 che ha distrutto la cancelleria civica. Risulta infatti mancante a Monselice la documentazione relativa al periodo comunale (1157) e quella prodotta in epoca Carrarese; quella rimasta è conservata quasi esclusivamente presso gli archivi di stato di Padova e di Venezia. L’ordinamento è iniziato nel 1990 con un finanziamento straordinario della Regione Veneto grazie al quale è stato schedato il materiale antico.

L’ordinamento e l’inventariazione è stato affidato a ditte specializzate in possesso della necessaria abilitazione e in ogni caso sotto il diretto controllo della Soprintendenza archivistica del Veneto. Il primo approccio è stato fatto dal laureando Renato Ponzin con una bella tesi di laurea che ha esplorato tutto il materiale antico. Successivamente  diverse ditte hanno operato nell’archivio storico di Monselice, nell’ordine: Codess di Venezia ; lo storico Mauro Vigato; ditta Scripta di Padova; l’archivista Marco Maffei e infine la ditta Maggi di Rovigo. Su consiglio della Soprintendenza archivistica tutti i dati sono stati trasferiti e gestiti dal software “Sesamo”, consultabile in biblioteca comunale. Complessivamente sono state ordinate ed inventariate quasi 2000 faldoni e 500 registi che sono a disposizione del pubblico per la consultazione.

L’archivio storico era custodito presso le soffitte della scuola elementare Vittorio Emanuele. Per effettuare l’ordinamento, il materiale è stato trasferito in due stanze del palazzo Ca’ Emo, poi in Villa Pisani a Monselice. Ora è stato spostato in zona industriale in attesa di una sistemazione definitiva. Naturalmente l’edificio è stato dotato di un sofisticato sistema antincendio per prevenire danneggiamenti al materiale storico. A questo proposito è bene precisare che la soffitta della scuola Vittorio Emanuele, attrezzata negli anni ’40 del secolo scorso  per contenere l’archivio, recava ancora le scritte che indicavano la disposizione delle buste, segno dell’attenzione e della cura che l’archivista di quel tempo, Masetti, aveva riservato nella sistemazione delle buste. Il podestà Annibale Mazzarolli è stato premiato per la buona organizzazione dell’archivio.

Numerose sono state le problematiche emerse durante il lavoro di ordinamento causate  soprattutto dalla costituzione nel secolo scorso di serie indipendenti o da fascicoli specifici che non sono stati inseriti nel titolario ufficiale del comune. Per questo motivo sono stati inserite delle voci specifiche nella struttura generale. In ogni caso al completamento del lavoro di ordinamento si procederà ad ulteriori accorpamenti, senza però alterare in modo artificiale la costituzione delle buste.

COSTITUZIONE DI UN ‘CENTRO DI DOCUMENTAZIONE STORICA’

Nel 2009 l’Assessorato alla Cultura ha avviato un progetto di razionalizzazione, valorizzazione e conservazione del patrimonio documentario antico costituto dal fondo librario del Gabinetto di Lettura e dall’Archivio storico. Il materiale antico era custodito al secondo piano della Loggetta, nei locali dell’ex asilo infantile e presso villa Pisani, ma già da alcuni anni era emersa la necessità di riunire in un unico luogo le testimonianze documentarie passate per garantirne, tra l’altro, lo studio e la fruizione pubblica. I nuovi spazi furono individuati nell’edificio ubicato in Zona Industriale, della società PEEM.
Non si è trattato di un semplice spostamento di documenti, ma il Consiglio Comunale ha deliberato l’istituzione di un “Centro di documentazione sulla storia monselicense” con l’intento di salvaguardare la cultura della Bassa padovana e le tracce della storia contadina, artigiana, industriale e ambientale monselicense ancora reperibili sul territorio.
Il Centro di documentazione vuole quindi essere il luogo in cui il patrimonio locale viene raccolto, ordinato, conservato e messo a disposizione della comunità, nella consapevolezza che in un periodo come quello attuale caratterizzato da grandi e frequenti mutamenti sociali, produttivi e urbanistici, sia importante conservare e valorizzare la memoria collettiva nella speranza che il passato possa aiutarci a costruire un futuro migliore.

Compiti del Centro Oltre alla conservazione, il Centro realizza ricerche finalizzate alla raccolta e digitalizzazione informatica di tutti quei documenti (manoscritti, dattiloscritti, fotografie, tesi di laurea, filmati, cartoline o manifesti) che contengono informazioni su istituzioni, persone, eventi passati e presenti della vita e della realtà locali allo scopo di valorizzare e promuovere la conoscenza della cultura veneta.

Auletta didattica
Il Centro è dotato di uno spazio didattico nel quale vengono realizzati dei laboratori per gli studenti sulla storia del libro e sulla documentazione contenuta nell’archivio storico. Per le scolaresche, qualora vogliano avvicinarsi al piccolo tesoro culturale della comunità, sono previsti particolari percorsi educativi nella prospettiva di spingerli a incrementare i fondi documentari con le loro ricerche.

Laboratorio didattico sulla storia del libro antico presso l’archivio storico di Monselice –

Materiali documentari conservati
La storia di Monselice copre un arco temporale di circa sei millenni. Molte testimonianze sono conservate nei musei o negli archivi italiani, ma diverse sono rimaste sul nostro territorio: lapidi, dipinti, pergamene, codici miniati, libri antichi e moderni, testimonianze orali e migliaia di documenti amministrativi che abbiamo il dovere di conservare e far conoscere alle giovani generazioni. Nella nuova sede tutto il posseduto è stato suddiviso in due grandi sezioni: 1) patrimonio librario (1480 – 1960), 2) archivio storico (1204-1960),

Dépliant riassuntivo  https://www.monseliceantica.it/wp-content/uploads/2022/04/Folder-x-web.pdf

Il lavoro è stato coordinato dall’allora direttore della biblioteca di Monselice Flaviano Rossetto.


STRUTTURA COMPLESSIVA DELL’ARCHIVIO 

Comune di Monselice (1204-1960)

I dati archivistici inseriti in Sesamo sono stati radunati in PDF  nel file qui sotto. Naturalmente contiene solo la parte schedata dell’archivio alla data 1° gennaio 2020. Speriamo che i lavori vengano ripresi.

[ Estratto inventario generale al 1° gennaio 2020

(Da aggiornare- si consiglia di scaricare il file e poi attivare la ricerca con acrobat reader)

1 – Comune di Monselice (1204-1960)   [ Vai breve cronologia storia di Monselice… ]

Sezione 1.1 – Pergamene 1204-1815    [ Vai alla scheda specifica delle pergamene… ]

1.1.1 Atti privati (su pergamena) 1204-178

1.1.2 Atti emessi da enti religiosi (su pergamena) 1333-1815

1.1.2.1  Brevi o Bolle papali 1335-1790

1.1.3 Atti amministrativi (su pergamena) 1406-1796

1.1.3.1 Ducali 1406-1796

Sezione 1.2 – Patrimonio comunale 1303-1900  [ Vai elenco completo documenti antichi… ]

1.2.1  Catasto 1303-1870

1.2.2 Proprietà e beni comunali 1453-1894

1.2.3 Registri livellari del Comune 1564-1900

Sezione 1.3 – Comune Antico    [ Vai elenco completo documenti antichi… ]

Sezione 1.4 – Dominazione veneziana   [ Vai elenco completo documenti antichi… ]

La documentazione della Magnifica Comunità di Monselice  è costituita da Estimi, Quaderni della comunità, Deliberazioni del consiglio etc., con datazione compresa tra il 1541 e il 1797 (con qualche carta successiva). Purtroppo, mancano i documenti relativi alla prima parte della dominazione veneziana (1405-1540), forse a causa di un incendio avvenuto nel 1510. 

1.4.1 Registri delle deliberazioni consiliari 1541-1797 – Libri dei Consigli (o Libri “parti”) coprono gli anni 1569-1590, 1629-1651, 1651-1686, 1741-1786 e 1789-1811. Il contenuto è vario oltre agli elenchi dei consiglieri partecipanti alle riunioni, sono riportati i capitoli relativi alle vendite dei beni comunali e alle norme di funzionamento di alcuni uffici comunali. Tale documentazione costituisce pertanto una valida testimonianza della vita di Monselice durante la dominazione veneziana.

1.4.2 Registri dei documenti ufficiali 1557-1797

1.4.3 Registri contabili e fiscali 1575-1785 – Sono i “Libri di cassa” e dei “Mandati di cassa” (7 pezzi, relativi ad un arco cronologico che alla fine del ‘500 giunge sino ai primi decenni del secolo XIX); un “Quaderno delle entrate e delle uscite” per gli anni 1773-1798, un “Giornale delle spese” per gli anni 1736-1808; Completano la documentazione di natura fiscale un Quaderno macina per gli anni 1718-1741, e un fascicolo al pagamento dei campatici e dei depositi presso il Magistrato ai Beni Inculti “per causa del retratto del Gorzon”, databile agli anni 1557-1575.

1.4.4 Estimi comunali 1575-1785  – Relativi agli anni 1575, 1615, 1694 e 1785; Essi venivano compilati annualmente – in alcuni casi subivano ritardi – e costituivano degli strumenti che servivano per la ripartizione degli oneri fiscali.  Da segnalare la Commissaria “Savaca”: un registro contiene i verbali delle sedute della Commissaria per la gestione dei fondi attraverso i quali si ricostruisce il meccanismo di assegnazione di denaro ai  più bisognosi, in particolare modo alle ragazze povere per dotarsi di una dote per potersi maritare.

1.4.5 Processi diversi 1585-1799 – Documentazione alquanto eterogenea: si va dal processo Pro Spectabili Communitate Montescilicis contra dominum Bartolomeum Santa Sofia (in diverse copie) del 1639, alla Visita di Monsignor illustrissimo Giorgio Cornaro, con scrittura di compositione de signori Deputati tra il spettabil Arciprete et li Canonici Preti di s. Giustina del 1648-1667; dalla documentazione (in copia) relativa alla Fiera franca di Monselice (1654-1804), alla copia di una supplica della Comunità di Monselice per poter aggiungere una quarta ruota alle tre esistenti nei mulini di Bagnarolo, del 1656, tanto per citare alcuni esempi.

1.4.5 Fascicoli sciolti 1275-1794

Sezione 1.5  – Stato preunitario 1797-1866 –  [ Vai schede inventario Stato preunitario…]

Questo fondo si presenta, per certi aspetti, come la “prosecuzione” naturale del materiale documentario presente nel periodo veneziano. Esso consta di 89 buste complessive e copre un arco cronologico che va dal 1805 al 1866[1]. Purtroppo è scarsa la documentazione relativa al periodo napoleonico (n. 5 buste). Nella maggioranza dei casi le buste sono formate dall’accorpamento di più fascicoli relativi a materie diverse tra loro. In fase di riordino ed inventariazione si è cercato di salvaguardare il più possibile la collocazione originaria, tranne nei casi in cui risultavano palesi gli errori di protocollo o di collocazione fisica della documentazione.  Il materiale ottocentesco rappresenta una vera e propria miniera per chiunque voglia approfondire aspetti particolari su Monselice nel XIX secolo: sulla sua popolazione, sulla condizione economica dei suoi abitanti, sui diversi enti pubblici e privati, laici ed ecclesiastici e le loro iniziative, sui problemi di carattere sanitario per il frequente diffondersi del colera e del tifo, sino agli avvenimenti estemporanei ed eccezionali quali l’esecuzione dei “13 malfattori sentenziati e fucilati” a Monselice nell’agosto 1850, o il passaggio notturno del re Vittorio Emanuele III e i relativi festeggiamenti approntati dall’amministrazione comunale (20 novembre 1866); o al contrario le iniziative destinate invece ad influire sulla vita della città come l’inizio della costruzione delle stazioni ferroviarie di Monselice e di Schiavonia (1865). Tra le diverse categorie, si segnala quella denominata “Acque, strade e lavori comunali”, relativa ai lavori di manutenzione dei corsi d’acqua e delle strade, ricca di tavole a china o acquerellate (planimetrie, prospetti, sezioni), e quella dell’Ornato”, che raccoglie le richieste – anche queste corredate da disegni – delle ristrutturazioni che riguardarono numerosi edifici del centro storico: un utile punto di riferimento questo, per capire le trasformazioni urbanistiche ed architettoniche intervenute durante questo secolo.  Integra infine questo fondo una serie di documentazione relativa ai primi decenni del XIX secolo, e dunque posteriori al periodo veneziano. Qualche esempio: un Quaderno degli Oggetti Militari per gli anni 1805-1806, un prospetto delle “Attività e Passività del  Comune per il 1809”, un “Prospetto dimostrante l’antico territorio del Comune di Monselice e le seguenti variazioni per l’effetto dei successivi compartimenti territoriali”, del 1844, tre registri della popolazione relativi al XIX secolo e altro materiale che non mancherà di suscitare l’interesse dei ricercatori di storia locale.

1-5.1  Verbali di consiglio 1815-1864

1.5.2 Atti amministrativi 1797-1866

1.5.3 Atti contabili 1797-1866

1.5.4 Registro di popolazione [1850]

Sezione 1.6 Regno d’Italia 1866-1946

1.6.1 Deliberazioni 1871-1945

1.6. 2 Referati (I) 1866-1899     [ Vai schede referati regno-ditalia-1866-1900 …]

1.6.3 Referati (II) 1900-1903

1.6.4 Categorie (1904-1946)

1.6.5  Atti contabili 1915-1954

1.6.6 Leva e militare 1900-1946

1.6.6.1 Commissione Comunale di Vigilanza degli Orfani di Guerra 1915-1959. Già la legge 18 luglio 1917 n. 1143 “per la protezione e l’assistenza degli orfani di guerra” e il successivo regolamento approvato con decreto luogotenenziale 30 giugno 1918, n. 1044, prevedevano la nascita di organizzazioni, anche a livello locale, per l’assistenza a i figli dei caduti per cause di guerra. L’organizzazione viene poi istituita come Opera Nazionale con la Legge 26 luglio 1929, n. 1397, seguita dal regolamento 13 novembre 1930, n. 1672. La sede centrale è a Roma, da cui dipendono i comitati provinciali. A livello locale operano le Commissioni comunali di Vigilanza. Con legge 7 agosto 1941, n. 942, all’Opera succede la G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio). Alla fine della guerra viene ripristinato l’ordinamento precedente alla legge del 1941. Ogni Comune deve tenere uno schedario anagrafico comprendente le schede di famiglia e quelle individuali di ogni orfano residente nel Comune. Inoltre è prevista la tenuta di un elenco nominativo degli orfani stessi, con annotazione di quelli aventi diritto all’assistenza.

1.6.7 Personale 1885-1937

1.6.7.1 Stipendi 1885-1937

1.6.8 Ufficio tecnico 1904-1946

1.6.9 Stato civile e anagrafe 1871-1946

1.6.9.1 – Registro di popolazione 1871-1881 Lo Stato italiano affidò ai Comuni il compito di tenere costantemente aggiornata la situazione della popolazione residente in uno speciale registro la cui adozione fu stabilita con D.R. 31 dicembre 1864, n. 2105. Nei territori dell’ex Lombardo-Veneto l’obbligo dell’istituzione di tali registri sulla base del Regolamento del 1864 fu sancita dal R.D. 6 giugno 1867, n.3751. Il Regolamento spiegava che il registro doveva intendersi composto di fogli di famiglia, compilati per ogni nucleo familiare. I fogli, intestati al capofamiglia, dovevano essere raggruppati secondo l’ordine delle vie, piazze, frazioni in cui le famiglie avevano la loro residenza. L’adozione del registro di popolazione da parte dei Comuni non fu generale, e l’obbligo della sua istituzione, o del suo aggiornamento, fu ribadito dall’art. 7 della legge 20 giugno 1871, n. 297. Gli estremi cronologici si riferiscono all’istituzione dei registri. I fogli di famiglia sono poi stati tenuti aggiornati. Gli ultimi aggiornamenti risalgono al III Censimento Generale della Popolazione del Regno (31 dicembre 1881).

1.6.9.2 Registro di popolazione 1882-1931 I fogli di famiglia eliminati sono stati raccolti numerandoli in ordine progressivo. La serie si presenta fortemente lacunosa probabilmente perché la rimanente documentazione è stata in un momento successivo riordinata alfabeticamente e si trova attualmente depositata presso la sede comunale. Si ritiene che queste buste siano sfuggite al riordino in questione. Fogli di famiglia istituiti a partire dal censimento del 1881 ed eliminati con le verifiche dei censimenti successivi (fino al 1931).

1.6.10 Emigrazioni ed immigrazioni

1.6.11 Conti consuntivi ed allegati 1900-1946

Sezione 1.7 Repubblica Italiana 1946-1975

1.7.1 Assistenza 1944-1977

1.7.2 Categorie 1946-1975

1.7.3 Conti consuntivi 1946-1965

Cure ambulatori e trasporto ammalati 1946-1955

Cure termali e colonie 1946-1977

Commissione elenco poveri 1946-1955

Alluvionati del Polesine 1951-1952

Categorie 1946-1975

Conti Consuntivi 1946-1965

Emigrazione – Immigrazione 1946-1955

Personale 1945-1958

Sottoserie 1.7.5.1  Stipendi 1945-1958

Ragioneria 1944-1955

Ufficio tecnico 1946-1977

Stato civile e anagrafe 1946-1950

1.8  Cartelle speciali (serie Masetti) Probabilmente a partire dagli anni ’30 materiale documentario anche antico è stato estrapolato dalle posizioni d’archivio originarie per dar vita a questa serie di “Cartelle speciali”. La serie è stata istituita nel corso degli anni Trenta dall’archivista-protocollista capo Luigi Masetti


ARCHIVI AGGREGATI

Oltre alla documentazione del Comune di Monselice, sono stati depositati, negli ultimi anni, nell’archivio storico altri fondi provenienti da Enti e Istituzioni soppressi o – come nel caso dell’archivio Fioravanzo – da disposizioni testamentarie.

2 – Archivio dell’ammiraglio Giuseppe Fioravanzo  [ Vai sceda inventario…]

Nato a Monselice nel 1891, è entrato nell’Accademia Navale nel 1909, percorse tutti i gradi di una carriera militare encomiabile, fino alla nomina ad ammiraglio di squadra (1952). Combatté, con alterne fortune – politiche, umane e militari – in tutti i principali conflitti che insanguinarono l’Europa nella prima metà del secolo ottenendo molte decorazioni e importanti riconoscimenti. Ha retto per molti anni l’ufficio storico della Marina. È l’autore di una quarantina di libri sulla tattica militare navale. Alla morte, avvenuta nel 1975, ha voluto donare alla città natale tutto il suo patrimonio documentario che viene ora conservato presso nell’archivio storico. [ scheda biografica…]

3 – Archivio Celso Carturan – [ Vai scheda inventario …]

E’ il suo l’archivio privato utilizzato per molte pubblicazioni di storia locale, donato dalla famiglia alla biblioteca nel 1988. Carturan ha ricoperto molti incarichi pubblici (Vicesegretario del Comune di Monselice, Presidente del Gabinetto di Lettura e degli Istituti Pii, etc.). Ha scritto una poderosa storia di Monselice che si può consultare in biblioteca.  

4 – Asilo Infantile Tortorini 1924-1982 L’Asilo Infantile Tortorini trae la sua origine dal testamento olografo 31 dicembre 1922 pubblicato in atti dal notaio Orsolato il 14 luglio 1923, con cui la contessa Margherita Cappello vedova Tortorini, predisposti alcuni legati, nominava erede della sua sostanza ereditaria il Comune di Monselice con l’obbligo di destinarla all’istituzione di un asilo infantile da erigersi in Ente Morale. L’asilo è stato eretto in Ente Morale con R.D. 4 settembre 1924, n. 1503, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 236 del 8 ottobre 1924. L’asilo “ha per iscopo di tenere raccolti ed educare i bambini d’ambo i sessi appartenenti a famiglie di Monselice, dell’età dai tre anni e fino a che abbiano raggiunto l’età voluta essere ammessi alle Scuole Elementari Comunali” (art. 2 dello Statuto 1924). L’educazione dei bambini era affidata alle Suore della Misericordia, di Verona. L’asilo era retto da un consiglio di amministrazione composto da cinque persone: un presidente e quattro consiglieri. I componenti del consiglio d’amministrazione erano nominati dal consiglio comunale, mentre il presidente veniva scelto dal consiglio amministrativo stesso. Duravano in carica quattro anni e non potevano essere rieletti senza interruzione più di una volta. Lo statuto prevedeva anche che vi fosse un comitato di patronesse nominato di due anni in due anni dal consiglio comunale, alle quali era affidato il compito di vegliare il miglior andamento dell’asilo e di suggerire tutto ciò che potesse essere vantaggioso ai fanciulli. Il 1 luglio 1982 la Casa Madre di Verona ritirò le suore per cui l’Ente non fu più in grado di funzionare. Dal momento che il Provveditore agli Studi aveva in seguito a ciò istituito in Comune di Monselice due sezioni di scuola materna, il consiglio comunale deliberava in data 12 maggio 1983 di chiedere alla Regione la soppressione dell’Ente.

5 – Carceri mandamentali

6 – Commissaria Carboni 1641 Matteo Carboni nel suo testamento datato 15 aprile 1638, stabilisce che «li miei Commissarii, overo il loro mancamento il Conseglio di Moncelese comprino una Casa in Padova che Habbi luoco per poter tenir quatro Scolari con una Patrona, che li governa, e che questo luoco sii illa Colleggio della Comunità di Moncelese e così sia chiamato. Voglio che dal detto Conseglio di Moncelese siano elleti quattro Giovani Moncelesani […] abbino obbligo di andar al Studio di Padova». Il Carboni è morto il 13 marzo 1640.

7 Commissaria Tassello  – Antonio Tassello aveva stabilito nel suo testamento del 6 novembre 1629 che i suoi beni, alla morte di tutti i suoi eredi, fossero devoluti al Collegio dei Medici di Padova a condizione che in seno al collegio fosse eletto un medico con l’obbligo di servire la Comunità di Monselice. Con Decreto 18 aprile 1892 la Fondazione Tassello fu dichiarata non avere carattere di istituto pubblico di beneficenza bensì quello di istituto a favore della generalità degli abitanti per cui la sua amministrazione spettava al Consiglio Comunale.

8 – Commissione censuaria

9 – Commissione distrettuale II.DD. e delle imposte indirette sugli affari 1908-1956 – La commissione distrettuale è presieduta da Giuseppe Notarbartolo, segretario è Edoardo Ravara, poi sostituito da Oreste Trivellato. Nel 1939 la commissione viene divisa in due distinte sezioni. A capo della prima resta il Notarbartolo, mentre la presidenza della seconda è affidata a Diego Carturan. In ottemperanza alle disposizioni del Governo Militare Alleato, fra il 15 e il 27 maggio 1945 si dimette l’intera commissione costituita allora da: ammiraglio Giuseppe Notarbarolo, Diego Carturan, Giuseppe Carteri, Paride Signor, Germano Polato, Agostino Pieressa, Luigi Zuccarello, Pietro Martinengo, Pietro Mingardo, Giuseppe Cellini e Luigi Carrari. A quella data risultano defunti due membri (Giorgio Rebecchi e Luigi Boldrin), mentre un terzo membro, Ulisse Sgaravatti, si era dimesso nell’agosto del 1944 in seguito alla morte dell’unico figlio. Quando la I sezione si riunisce nuovamente il 24 aprile del 1946 è presieduta da Gilberto Steiner, mentre presidente della seconda sezione è Francesco Buzzacarini.

9. 1 Deliberazioni della Commissione II.DD. 1934-1954 Fino al 1939 il registro è unico; da quell’anno le delibere vengono suddivise fra quelle della prima sezione e quella della seconda sezione.

9.2 Protocollo della corrispondenza della Commissione II.DD. 1937-1949

9.3 Registri dei ricorsi II.DD. 1927-1948

9.4 Atti vari Commissione II.DD. 1908-1956

10 Consorzio veterinario 1921-1965Già a fine Ottocento i Comuni di Monselice, San Pietro Viminario, Arquà Petrarca e Pernumia risultano riuniti in un consorzio per la gestione della condotta veterinaria.

10.1 Verbali di deliberazione 1921-1957

10.2 Contabilità 1937-1964

10.3 Atti 1939-1965

11 – Congregazione di Carità 1868-1937

12 -Ente comunale assistenza 1937-1978 – La legge 3 giugno 1937, n. 847 soppresse le Congregazioni di carità per istituire l’Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.) che continuò l’opera di sostegno ai bisognosi del Comune avendo le stesse attribuzioni delle Congregazioni. L’E.C.A. era amministrato da un Comitato del quale era presidente il Podestà. Ne erano componenti di diritto un rappresentante del Fascio di Combattimento e la segretaria del Fascio femminile, più un numero di rappresentanti delle associazioni sindacali e da un membro dell’Unione Famiglie Numerose. L’Ente doveva presentare non oltre il 30 giugno di ogni anno all’approvazione del Prefetto il programma delle opere assistenziali da svolgere l’anno successivo. Il Comune era tenuto alla concessione gratuita della sede. Le quattro Opere Pie di Monselice (Ospedale Civile, Casa di Ricovero, Ente Comunale di assistenza, Asilo Infantile Tortorini) pur essendo autonome nelle loro funzioni ed avendo ciascuna un proprio consiglio di amministrazione e patrimoni, bilanci, contabilità ed atti amministrativi separati e ben distinti, erano riunite in una specie di consorzio per l’utilizzazione in comune del Segretario, degli altri impiegati amministrativi così come della sede amministrativa. In data 22 maggio 1925 il Consiglio dei quattro Presidenti ha approvato uno speciale regolamento all’uopo. Gli Istituti Pii di Monselice furono soppressi il 30 giugno del 1959 e il 1 luglio s.a. l’ECA assunse distinta personalità giuridica con una propria sede e una amministrazione autonoma.

12.1 Patrimonio e gestione beni patrimoniali sec XV-1976 – Documentazione relativa alla gestione dei beni patrimoniali ECA, comprendente anche una sottoserie formata da atti provenienti da antichi legati e Congregazione di carità.

12.1.1 Buste I-VII (gestione legati e patrimonio) secc. XV-XX – Le sette buste in questione, identificate dalla dicitura “Busta” seguita da un numero romano progressivo da I a VII, contengono carte, anche molto antiche, in originale o in copia, relative ai lasciti e alla loro amministrazione. I documenti facevano originariamente parte dell’archivio degli Istituti Pii di Monselice, che la Congregazione di Carità, una volta istituita, aveva il compito di amministrare. Inglobati quindi nell’archivio della Congregazione (sono ancora conservati nelle cartelline ad essa intestate), sono stati raccolti dall’ECA che li ha organizzati nelle presenti sette buste, suddividendoli, grossomodo, per argomento.

12.2 – Deliberazioni 1937-1978

12.3 – Protocolli 1968-1973

12.4 – Protocolli della corrispondenza.

12.5 – Atti amministrativi 1907-1978

12.6 – Personale 1939-1980

12.7 – Bilanci preventivi 1922-1972

12.7 – Conti consuntivi 1938-1978 – La serie è costituita dalle reversali e dai mandati, suddivisi per capitolo di entrata o di spesa, e da qualche allegato. Fin dai primi anni ci sono state delle variazioni, dovute all’esigenza di specificare meglio il tipo di entrata o di spesa, o alla necessità di aggiungere nuove voci dovuta a ragioni contingenti (fin dal 1940, ad esempio è stata aggiunta la voce relativa all’assistenza invernale).

12. 8 –  Refezione scolastica 1944-1955

12.9 – Caro pane 1945-1967

12.10 – Assistenza Post Bellica e varie assistenza 1945-1978
Il 21 giugno 1945 fu istituito il ‘Ministero della Assistenza post bellica’. Dipendente direttamente da esso, in ogni capoluogo di Provincia vi era un organo periferico: l’Ufficio provinciale. Con D.L. 14 febbraio 1947, n.27, detto Ministero fu soppresso e gli uffici provinciali passarono alle dirette dipendenze del Ministero dell’Interno, Direzione generale dell’assistenza Pubblica (istituita con D. 1 giugno 1949). Dal giugno 1945, presso ogni Comune venne ordinata la costituzione di uno speciale ‘Comitato Comunale dell’Assistenza post bellica’, a far parte del quale dovevano essere chiamati i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e un rappresentante dell’Ente Comunale di assistenza. Il presidente del Comitato veniva eletto dal comitato stesso. Con la citata legge del 1947 tali comitati comunali vengono soppressi, mentre tutte le funzioni passano all’organo provinciale. Quell’insieme di  provvedimenti – a favore di ex combattenti, mutilati, orfani di guerra, profughi, invalidi, congiunti dei caduti e dei dispersi – presi generalmente nel periodo immediatamente successivo al termine del conflitto, ma anche in seguito – furono abrogati definitivamente dal D.P.R. 23 dicembre 1978, n. 641.

12.11 – Ruolini assistiti 1946-1978

12.12 – Distribuzione razioni viveri 1947-1963

12.13 – Soccorso Invernale 1937-1973

12-14 – Assistenza ai profughi alluvionati 1951-1967 – ‘Comitato comunale di assistenza profughi e alluvionati’ fu istituito in base al Decreto Legislativo 20 novembre 1951 n.1184. Il compito del Comitato era quello di provvedere agli interventi assistenziali in favore degli alluvionati del Polesine ospitati a Monselice e di gestire fondi e materiali di soccorso; in particolare gli interventi riguardavano la somministrazione dei sussidi previsto dal citato decreto legislativo e dalle circolari prefettizie 24 novembre 1951 n.2510/P.A., 21 dicembre 1951 n.2884, e la gestione delle mense collettive.

12.15 – Colonia Montana Foza 1952-1978

12.16 – Invalidi civili 1960-1978

13 – Gabinetto di lettura 1857-1939  [ Vai a scheda documenti ]

14 – Monte di Pietà 1553-1934 – Il Monte di Pietà è stato istituito dal Consiglio di Monselice il 25 marzo 1553; nel 1560 risultava già funzionante “da tempo”. Le prime norme definitive furono quelle del Provveditore Marin Antonio Cavalli del 23 aprile 1743. Il Consiglio della Comunità di Monselice eleggeva ogni anno “un Massaro, ed uno Scontro, due Cassieri ed uno Stimador de Pegni”. Con Regio Decreto 12 febbraio 1934 e successiva convenzione 10 luglio 1934 si ha la soppressione del Monte di Pietà di Monselice: le rendite patrimoniali passano alla Congregazione di Carità mentre il servizio di Pegno viene garantito dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Possediamo due registri: 55 (5770) 1688-1898 Quaderno delle entrate e delle uscite del Monte di Pietà di  Monselice per gli anni 1688-1698;  56 (5767) 1743-1756 Libro dei depositi del Monte di Pietà di Monselice per gli anni  1743-1756. NOTE: Reg. ms. cartaceo di 96 cc. numerate. Dim. 276×415 mm. Coperta cartonata con sovracoperta in pergamena impressa recante l’iscrizione originale “Libro de depositi delli sopravanzi de lievi fatti per li Massari del Santo Monte di Pietà. 1743”. Registrazioni a duplice colonna. Le prime 3 cc. iniziali contengono registrazioni databili agli anni 1643-1645.

15 – Opera Nazionale Maternità e Infanzia 1925-1975 (OMNI)

16 – Solario Giorgio Cini

17 – Ufficio di conciliazione 1872-1991 – Già la legge 6 dicembre 1865 sull’ordinamento giudiziario del Regno prevede l’istituzione presso ogni Comune di un Conciliatore di nomina regia che, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere, avrebbe dovuto comporre, su richiesta delle parti, le controversie minori ed eventualmente giudicare delle medesime. La citata legge viene pubblicata nel Veneto con R.D. 26 marzo 1871, n.129. Con la Legge 16 giugno 1892, n. 261 viene regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione, retto da un giudice elettivo competente in materia di “azioni personali, civili e commerciali” fino a 100 lire, di “danni dati” fino alla stessa somma e di locazioni di immobili. Il giudice , secondo il regolamento di applicazione della stessa legge (R.D. 26 dicembre 1892, n. 728), veniva scelto sulla base di apposite liste degli eleggibili, compilate dalle Giunte comunali, e nominato dal presidente del Tribunale su proposta del Procuratore regio. Accanto alla figura del Conciliatore la legge del 1892 prevedeva la presenza di un vice-conciliatore e di un messo. L’ufficio subì, nel corso del tempo, alcune modifiche. Una delle più radicali fu quella sancita dalla Legge 25 giugno 1940, n.763, sul nuovo ordinamento degli uffici di conciliazione, ripresa dall’Ordinamento giudiziario approvato con R.D. 30 gennaio 1941 n.12. L’art. 91/D del Testo Unico della legge comunale e provinciale 3 marzo 1934, n. 383, annovera fra le spese obbligatorie dei Comuni quelle per l’Ufficio del Giudice Conciliatore. Sono pertanto a carico dei Comuni le spese per i locali, i mobili, gli stampati nonché i compensi al messo. L’ufficio del Giudice Conciliatore fu soppresso con legge del 21 novembre 1991, n. 374 . L’articolo 47 della legge 21 novembre 1991, n. 374, ha abrogato il Capo I del Titolo II del r.d. 30 gennaio 1941, n. 12, e ha trasferito al giudice di pace le funzioni fino ad allora svolte dal giudice conciliatore. Ai conciliatori, dopo l’istituzione del giudice di pace, restò la competenza a giudicare le cause loro attribuite e sorte prima del 1° maggio 1995, fino alla loro conclusione.

Sentenze ed atti del giudice conciliatore 1872-1941

Cause e sentenze dell’ufficio di conciliazione 1942-1986

Ruoli di udienza 1890-1997
Il registro delle udienze vidimato dal Pretore , previsto dalle norme precedenti, viene confermato dall’art. 28 n. 3 del R.D. 18 dicembre 1941 n.1368, con la denominazione di ‘ruolo delle udienze’.

Ruoli degli affari civili 1943-1996
Registro attivato ai sensi dell’art. 28 n.1 del R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368, doveva essere vidimato dal Pretore

Registri cronologici 1908-1997

Registri diversi 1895-1994
Protocolli della corrispondenza, rubriche e repertori, registri delle spese e degli atti di notifica, appunti. Sono stati radunati registri di diversa natura, per i quali non si è ritenuto opportuno istituire serie apposite anche per le lacune riscontrate.

Statistiche e atti vari 1926-1979

Comitato UNRRA 1945-1949
(United Nations Relief and Rehabilitation Administration, Ente delle Nazioni unite per il soccorso e la ricostruzione, 1944-1947). Organizzazione internazionale per il soccorso economico, alimentare e sanitario alle nazioni maggiormente colpite dalle distruzioni belliche, creata ad Atlantic City nel novembre 1943 con la partecipazione dei rappresentanti di 44 nazioni. Gli Usa si accollarono il 71 per cento del finanziamento. Degli aiuti (assegnati in base al criterio del bisogno e non secondo parametri politici) beneficiarono nel biennio 1945-1946, oltre all’Italia e alla Grecia, soprattutto i paesi dell’Europa orientale, mentre ne rimasero esclusi i paesi occidentali occupati. In seguito alla cresciuta ostilità verso l’Unrra, causata dalle pressioni di chi vedeva negli aiuti all’est un pericoloso strumento di consolidamento dei governi comunisti e nelle forniture alimentari un mezzo per imporre ai governi beneficiari una cooperazione economica e politica con gli Usa, il Dipartimento di stato decise di ritirarsene; cessò l’attività all’inizio del 1947. In seguito alla cessazione dell’attività dell’ente, la Delegazione italiana per i rapporti con l’UNRRA prese il nome di Amministrazione degli aiuti internazionali – AAI (D.L. 19 settembre 1947, n. 229)

 Altri  archivi   presenti   a   Monselice

Oltre all’archivio comunale a Monselice sono presenti importanti archivi in parte già esplorati e studiati.

 SOCIETÀ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO  Dai documenti conservati si evince che il sodalizio venne fondato nel 1867, ma di questo periodo abbiamo solo una lettera di ringraziamento alle donne di Monselice che avevano fatto dono alla nuova istituzione di una bandiera e alcuni registri matricola. Il più antico verbale ritrovato risale ad una seduta dell’assemblea dei soci del 1898. I registri contenenti le deliberazioni del Consiglio d’Amministrazione invece sono stati rinvenuti integri a partire dal 1902. Tutti gli altri tipi di atti: corrispondenza, fatture, bilanci, relazioni etc. sono stati ritrovati in modo piuttosto completo a partire dal 1912. La Società Operaia è sempre stata parte integrante della vita di Monselice. Il Consiglio direttivo, fin dalle origini, era costituito da personaggi di spicco della vita politica pubblica della città. Nonostante il declino di queste associazioni nel secondo dopoguerra il sodalizio monselicense ha continuato ad esistere grazie al profondo attaccamento dei suoi ed ha cercato, nei limiti del possibile, di portare avanti iniziative di carattere sociale e culturale.  Presso la biblioteca è conservato copia dell’inventario. La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Monselice ha sempre conservato le sue caratteristiche di democrazia e di libertà, anche durante il periodo fascista, resistendo sempre ai vari tentativi di assorbimento, e rinnovando annualmente le cariche sociali con libere elezioni tra i soci. La Società, anche con il nuovo Statuto del 13 Maggio 1984, ha per base l’unione e la fratellanza, e per scopo il mutuo soccorso materiale, sociale, culturale, morale, e intellettuale; e tende, quindi, a sussidiare a sovvenire in base alle sue possibilità economiche. Per raggiungere tali intenti essa opera all’infuori ed al di sopra d’ogni partito politico. La società provvede alla propria vita economica con il contributo dei soci, con i redditi delle sue proprietà immobiliari, e con eventuali proventi straordinari.
Le Società di Mutuo Soccorso hanno come simbolo la stretta di mano il cui motto è “Uno per tutti e tutti per uno” con la quale vogliono esprimere l’affratellamento tra i cittadini, la difesa libera e cosciente non caritatevole e paternalistica dei singoli in una società fondata sulla legge.

CASA DI RIPOSO DI MONSELICE: Contiene l’archivio degli Istituti pii presenti a Monselice nel XX secolo.

PARROCCHIA DI SAN GIUSEPPE LAVORATORE (Parrocchia del Duomo). Il Concilio di Trento, com’è è noto, istituisce l’obbligo per i parroci di tenere libri o registri di  matrimonio, battesimo e morte. All’epoca esistevano le parrocchie di S. Giustina (1.500 anime nel 1595), S. Paolo (3.400 nel 1587), S. Martino (1.100), S. Nicolò di Marendole (500), S. Tommaso (280), per totale di circa 6.800 abitanti. La parrocchia del Duomo conserva tutta la documentazione delle parrocchie citate. Quei registri sono una formidabile fonte per ricostruire l’anagrafe dei monselicensi dal 1500 al secolo scorso.


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Aggiornato al 2 febbraio  2024