LAPIDARIO ROMANO MONSELICENSE CONSERVATO NEL MUSEO CIVICO DI PADOVA
Edicola dei Volumni
Il monumento di età augustea fu rinvenuto nel 1879 in località Arzerdimezzo, a circa 1,50 m. di profondità. Su un alto basamento, su cui compare l’iscrizione dedicatoria, si eleva un’edicola, limitata agli angoli da 4 pilastrini corinzi su basi attiche e con capitelli a doppio giro di foglie d’acanto e listello inferiore decorato da astragali. Nel timpano, a bassorilievo, compare una quadriga con cavalli in corsa verso sinistra,guidata da un auriga. Entro l’edicola sono otto ritratti di defunti (in origine erano dieci): i ritratti maschili della parete destra sono identificabili dalle iscrizioni mentre di quelli femminili rimane soltanto il nome di Volumnia Secunda. I ritratti maschili della parete sinistra non appartengono alla famiglia dei Volumnii: uno è di M(arcus) Vettius P(ubli) f(ilius) Rom(ilia) l’altro di C(aius) Planius C(ai) f(ilius) Rom(ilia) Balbus,forse mariti di due delle donne raffigurate nel monumento. Le acconciature dei ritratti rinviano all’epoca augustea. L’iscrizione sul basamento è la seguente: P(ublius) (et) L(ucius) Volumni(i) C(ai) f(ilii) sibi et / suis vivi fecerunt / monimentum.
/ In fronte p(edes) XXXIII, / in agrum p(edes) XXV. / H(oc) m(onumentum) <h>e(redem) n(on) s(equetur). Traduzione:
“Publio e Lucio Volumnii,figli di Caio, fecero il monumento da vivi per sé e per i propri familiari. Sulla fronte piedi 33, in profondità piedi 25. Da questo monumento sono esclusi gli eredi”. Il monumento, che per la varietà delle componenti formali e l’originalità delle soluzioni adottate può essere assunto a simbolo del linguaggio artistico della Venetia romana, è oggi conservato nella sala VIII del Museo Civico Archeologico di Padova.
Iscrizione di Calybe
Iscrizione di Q. Tasatinus
Iscrizione di Rubellius – Inv.n.212
Stele di Lucano – SI 543 – Inv.n.203
LAPIDARIO ROMANO MONSELICENSE CONSERVATO NEL MUSEO DI VERONA
Stele di Fannius CIL,V,2505
LAPIDARIO ROMANO MONSELICENSE CONSERVATO NEL MUSEO CIVICO DI BRESCIA
Iscrizione votiva CIL,V,2484
LAPIDARIO ROMANO CONSERVATO NEL MUSEO DI FIRENZE E PRIVATI
Cippo funerario in calcare conchiglifero di quinto Celio Attico (Proviene dalla Villa del Conte Oddo)
Cippo ottagonale con decorazioni a fogliame e coronamento costituito da due leoncini accucciati
(Proviene dalla Villa del Conte Oddo)
LAPIDARIO ROMANO MONSELICENSE CONSERVATO PRESSO LA SOPRINTENDENZA
CIPPO GROMATICO (I.G.n.281903)
Cippo in trachite euganea (131x41x33) rinvenuto a San Pietro Viminario in località il Cristo nel 1972.
DESCRIZIONE: Cippo parallelepipedo. Sulla faccia superiore è inciso il decussis che sta ad indicare l’incrocio tra un kardo e un decumanus mentre su due facce laterali opposte compaiono le iscrizioni: S(inistra D(ecumanum)II e K(ardo maximus?).
COMMENTO: E’ un cippo presenta incise sulla faccia superiore due linee tra loro ortogonali indicanti le direzioni degli allineamenti di una centuriazione ( intervento statale di divisione e assegnazione di terreno pubblico. Sulle facce laterali compaiono la sigla SDII e K indicanti che il cippo era posto all’incrocio di un cardine (forse il massimo) col secondo decumano a sinistra del decumano massimo. Decumano e Cardine Massimi erano gli allineamenti principali, tracciati per primi, e quindi i più importanti nell’impostazione di una centuriazione e avevano un orientamento rispettivamente da est a ovest e da sud a nord. Il rinvenimento di questo cippo ha permesso di ipotizzare l’esistenza di una centuriazione a sud dell’agro patavino e collegata forse a quella riscontrata nella zona di Piove di Sacco.
DATAZIONE: Età neroniana
LAPIDARIO ROMANO MONSELICENSE CONSERVATO PRESSO IL MUSEO DI ESTE
Cippo funerario di Caio Talponio
Ara funeraria di Blattia Facile
Corredo funerario della liberta Blattia Facile
Monumento ad edicola di Lucius Blattius Vetus
Ara votiva
Cippo di Lucius Talponius
Cippo di Manius Ennius Critonius
Cippo di Manius Caesius
LAPIDARIO ROMANO MONSELICENSE CONSERVATO NEL KUNSTHISTORISCHES MUSEUM DI VIENNA
Stele funeraria del liberto Tito Pomponeno Grato alla liberta Clodia Arche. I sec d.C., reimpiegata nella chiesa di San Giacomo di Monselice
Stele funeraria con ritratto del liberto Lucio Petronio Primo e fianco della stele raffigurazione di un Erote funerario. Prima metà del I sec d.C., forse proveniente da Ca’ Oddo
Stele funeraria con ritratto di Publio Celio Apro della tribù romilia e di Epidia Seconda e a fianco della stele ornato da un cratere con pianta a foglie grandi Prima metà del I sec d.C.
Mancano le immagini di : Stele di Aprio – CIL,V,2609; Ara di Titus Livius – CIL,V,2657; Cippo di Heiuleius – CIL,V,2640
Ulteriori informazioni sulle indagini archeologiche sono contenuti nell’opuscolo ‘Monselice romana’ a cura di Flaviano Rossetto. Qui in formato PDF Opuscolo ‘Monselice romana’ [qui…] . Fondamentali rimangono gli studi pubblicati nel libro di Antonio Rigon, Monselice. Storia, cultura e arte di un centro “minore” del Veneto, Monselice, 1994
© 2023 a cura di Flaviano Rossetto per https://www.ossicella.it/
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